113ª Conferenza internazionale del lavoro
Intervento di Marina Elvira Calderone, Ministra del lavoro e delle politiche sociali (Italia), Sessione plenaria della Conferenza internazionale del lavoro
11 giugno 2025

Signor Presidente,
Gentile Direttore Generale,
Distinti Delegati,
Cari colleghi,
è con rinnovato senso di responsabilità e profonda fiducia nella missione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro che prendo la parola nell’odierna sessione di questa Conferenza Internazionale.
Ci riuniamo in un momento storico segnato da sfide complesse e interconnesse: un tempo di aggressioni armate, crisi umanitarie, trasformazioni tecnologiche, cambiamenti climatici, diseguaglianze crescenti. Siamo confrontati a inquietudini e incertezze, come ha giustamente evidenziato il Direttore Generale nel suo rapporto su “Lavoro, diritti e crescita: rafforzare il legame”.
Il rapporto contiene un’analisi lucida e coraggiosa. Il legame tra crescita, occupazione e diritti è oggi sotto pressione: milioni di persone si sentono escluse dai benefici dello sviluppo e privi di voce nei processi decisionali.
In questo contesto, in cui è necessario che ciascun Paese faccia la propria parte per costruire un futuro dignitoso per le generazioni attuali e future, l’Italia ribadisce con forza la centralità del lavoro come fondamento imprescindibile per la giustizia sociale e la pace.
Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, qualche giorno fa, “la pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve — e non ci si può — limitare a evocarla.”
Ritengo che la risposta ai dilemmi di questa fase storica risieda in un approccio integrato: le iniziative politiche, economiche e sociali devono orientarsi in modo coerente, rimettendo al centro la persona.
Tale approccio impone di tener conto delle diverse esigenze e vulnerabilità: promuovere l’inclusione lavorativa delle categorie più vulnerabili e distanti dal mercato del lavoro è una priorità per l’Italia.
Vorrei dedicare un pensiero anche alla Giornata mondiale contro il lavoro minorile, che celebreremo domani. È inaccettabile che milioni di bambine e bambini siano ancora privati del diritto all’infanzia, all’istruzione e alla protezione. Nessun progresso sarà autentico finché ci saranno minori costretti a lavorare precocemente e in condizioni di sfruttamento.
L’Italia è fortemente impegnata anche a garantire la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, nonché a contrastare il lavoro irregolare e a promuovere la transizione dall’informalità alla formalità, tema oggetto di una discussione proprio durante questa Conferenza.
Una cruciale discussione in corso riguarda il lavoro dignitoso nelle piattaforme digitali. Il Governo italiano è convinto che le trasformazioni digitali possano generare preziose opportunità, se accompagnate da misure adeguate per imprese e lavoratori e da un approccio etico, responsabile, sicuro e umano-centrico. Abbiamo delineato questi principi nel Piano d’Azione su Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro, adottato durante la nostra Presidenza del G7 lo scorso anno. Il piano può costituire un riferimento condiviso anche a livello globale per una “governance” delle nuove tecnologie fondata sui diritti e sull’inclusione.
La formazione continua e inclusiva rappresenta un pilastro essenziale per accompagnare le attuali transizioni e garantire che tutti i lavoratori possano affrontarle con competenze adeguate. Siamo orgogliosi del ruolo che il Centro Internazionale di Formazione dell’OIL, con sede a Torino, svolge sotto questo profilo, a beneficio del sistema multilaterale, nonché delle parti sociali e dei Governi di tutto il mondo. Auspichiamo l’espansione e il rafforzamento del Centro.
Vorrei concludere, cari colleghi, richiamando due dei principali punti di forza di questa Organizzazione, che devono continuare a orientarne l’azione, anche nel contesto delle profonde riflessioni strutturali che oggi interessano l’intero sistema delle Nazioni Unite.
Mi riferisco al mandato normativo dell’Organizzazione, elemento prezioso e distintivo, che consente di promuovere una tutela concreta e universale dei diritti dei lavoratori. E al dialogo sociale, al cuore del lavoro di questo organismo, che offre uno spazio di confronto autentico e costruttivo, in grado di generare soluzioni condivise e durature e di rafforzare un valore oggi più che mai essenziale per la comunità internazionale: la fiducia reciproca in condizioni di rispetto ed eguaglianza.
Grazie e buon lavoro.

2–13 giugno 2025
113ª sessione della Conferenza internazionale del lavoro